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Pyracantha: Il bonsai del mese

Pyracantha: Il bonsai del mese



Pyracantha

IL BONSAI DEL MESE

Settembre è ormai cominciato, le giornate si accorciano e comincia ad avvicinarsi la stagione autunnale. Proprio questo è il momento in cui i bonsai di Pyracantha si riempiono di bacche e abbiamo pensato di mostrarvi alcune delle piante del nostro vivaio per rendervi partecipi della bellezza di questa specie durante la fine dell’estate. Forse vi starete chiedendo: quali sono le caratteristiche di questa specie? Come cambia durante le stagioni? Come va coltivata la Pyracantha? In questo articolo vi racconteremo le caratteristiche del bonsai di Pyracantha e come potrete prendervene cura nel migliore dei modi!

Indice:
  1. Le origini della Pyracantha
  2. La Pyracantha durante le stagioni
  3. Come prendersi cura del bonsai di Pyracantha





1. Le origini della Pyracantha

La Pyracantha affonda le sue radici non solo nel bacino del mediterraneo, ma anche in Asia Minore e in Oriente tra la Cina e l’Himalaya. Essendo le sue bacche commestibili, in passato questa specie veniva coltivata anche a scopi alimentari. I suoi piccoli frutti venivano infatti utilizzati per realizzare gustose marmellate. Oltre agli esseri umani, anche i volatili sono attratti dalle sue bacche di cui infatti sono particolarmente ghiotti. La Pyracantha è un arbusto sempreverde che nel tempo è stato apprezzato principalmente per le sue caratteristiche ornamentali. Questa specie si presta molto alla realizzazione di siepi o anche come addobbo durante il periodo natalizio per il colore vivace delle sue bacche.





2. La Pyracantha durante le stagioni

Come spesso accade per quanto riguarda le specie che vanno coltivate all’esterno, la Pyracantha cambia il suo aspetto durante il susseguirsi delle stagioni, nonostante si tratti di una specie sempreverde. Tra le peculiarità della Pyracantha troviamo le sue bellissime foglie lucide che resistono durante la stagione invernale senza necessità di protezione. Con l’arrivo della primavera, attorno al mese di maggio, appaiono sulla sua chioma dei fiori a grappolo che colorano la pianta rendendola ancora più affascinante; fiori amati anche dalle api e altri insetti che sono attratti dal loro dolce profumo. A fine estate invece, attorno al mese di settembre, i rami della Pyracantha si caricano di piccole bacche sferiche che, con l’arrivo dell’autunno, passano dal colore verde acceso al colore rosso/arancio.





3. Come prendersi cura del bonsai di Pyracantha

La resistenza che caratterizza la specie Pyracantha, rende questa pianta adatta alla coltivazione in vaso e in particolare secondo l’arte bonsai. Essendo molto facile da educare è un’ottima scelta per i principianti che cominciano ad avvicinarsi al mondo del bonsai. È una pianta in grado di dare molte soddisfazioni perché fruttifica facilmente e si riempie di fiori in primavera. Pur essendo una specie arbustiva, può essere coltivata con successo come esemplare a tronco singolo. Le specie più utilizzate per la coltivazione in vaso sono l’angustifolia e la coccinea. Tra gli stili bonsai invece, quelli che più si adattano a questa specie sono l’eretto, l’inclinato, il prostrato, quello a cascata oppure su roccia. Vista la sua resistenza e adattabilità la Pyracantha si presta ad essere coltivata in varie dimensioni, si possono trovare infatti sia shohin molto eleganti di questa specie, sia esemplari di più grandi dimensioni.





Ecco qualche dettaglio in più per prendersi cura del bonsai di Pyracantha:

Esposizione: la Pyracantha ama il pieno sole tutto l’anno, ma è bene prestare attenzione durante i mesi più caldi quando è consigliabile disporla a mezz’ombra. In inverno, nell’eventualità di gelate prolungate, è opportuno collocarla in un luogo riparato.

Rinvaso: va effettuato nel periodo fra marzo e aprile. Le piante giovani andranno trapiantate ogni anno, gli alberi più maturi invece ogni due anni. Il terriccio più adatto a questa specie è l’akadama.

Potatura: va potato il legno vecchio a inizio primavera o fine estate. Durante la stagione vegetativa vanno eliminate le foglie più grandi. Quando l'albero è ancora in formazione, occorre tralasciare la fioritura per concentrarsi sulla costruzione della ramificazione, potando i rami troppo lunghi durante la stagione di riposo, conservando, invece, quelli corti.

Pinzatura: va svolta in primavera, sfoltendo le nuove crescite in modo che i rami si sviluppino a due a due; i germogli forti vanno cimati per dirigerne il vigore verso quelli deboli.

Avvolgimento: il filo è da applicare con estrema cautela dal mese di marzo fino all’estate, lasciandolo solo per pochi mesi.

Concimazione: Va effettuata alla fine della fioritura, dopo la potatura. Negli altri periodi concimare ogni 15 giorni fino ad ottobre, escludendo il periodo di luglio e agosto.



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