Questa specie va collocata all'esterno durante tutto l'anno, in un luogo luminoso, a mezz'ombra se il sole è molto forte, e al riparo da correnti d'aria; in inverno è necessario ripararla dal freddo intenso.
La regola comune dell’annaffio che indica di bagnare ogni qualvolta il terreno risulta asciutto al tatto, è ideale anche in questo caso, considerando però che nei periodi più caldi e in presenza di forte vento, bisogna intervenire con maggior frequenza. Spesso, infatti, in questi casi il terreno rischia di rimanere completamente asciutto. È bene inoltre tener presente che sia la mancanza, sia l’eccesso d’acqua possono creare gravi scompensi alla pianta.
Il trapianto offre l’occasione per tagliare le radici morte o quelle cresciute eccessivamente, per sostituire il terreno ed anche per cambiare il vaso. Gli esemplari più maturi andranno rinvasati ogni tre-quattro anni, mentre con maggiore frequenza bisognerà intervenire su quelli giovani: ogni uno, massimo due anni. Il periodo migliore è la tarda primavera, quando ormai la temperatura è assestata sui 15° - 20° C. Per effettuare questa operazione nel modo migliore, bisogna districare le radici ed eliminare il vecchio terriccio. Dopo aver posto una strato drenante sul fondo, si adagerà la pianta all’interno del vaso, sul composto consigliato per questa specie. Insieme al trapianto è necessario procedere anche ad una potatura di 1/3 dell’apparato fogliare, in modo da controbilanciare la riduzione delle radici. Questo favorirà il ristabilirsi delle normali condizioni distributive dell’acqua. Si consiglia un composto costituito da 50% akadama, 40% terra pronta e 10% sabbia.
La potatura dei rami della Serissa non crea particolari problemi. Su quelli più grossi si interverrà nel momento di stasi vegetativa, possibilmente prima della ripresa (marzo-aprile), usando attrezzi ben affilati e disinfettati. Le ferite andranno protette con mastice cicatrizzante. Sempre in questo periodo si procederà allo sfoltimento delle crescite in eccesso: un’operazione indispensabile per incoraggiare lo sviluppo di nuovi getti, mantenendo contemporaneamente sani quelli già esistenti, che soffocherebbero se privati di luce ed aria. Tutti i rametti secchi presenti all’interno della folta vegetazione, vanno eliminati costantemente durante tutto l’anno.
Questa specie presenta il fiore sull’estremità del germoglio, ma quest’ultimo si allunga per diversi centimetri prima di fiorire, causando la perdita dei germogli con crescita debole e lenta, che verranno soffocati dalla nuova vegetazione. Per evitare che accada, bisogna potare la nuova crescita a una coppia di foglie, quando ne presenta sul ramo 5-6 nuove, fino alla fine di giugno. In questo modo si perderà la fioritura primaverile, poiché la pianta fiorirà una sola volta, ma si otterrà una vegetazione folta e verde.
Vista la crescita lenta di questi arbusti, anche i rametti che appaiono fini, sono in molti casi vecchi e quindi fragili, per cui bisognerà, in caso di necessità ricorrere al filo con i dovuti accorgimenti. Occorre prestare attenzione nella protezione dell’attaccatura dei rami al tronco e alla prima curvatura dei rami. Anche se il momento più opportuno è quello primaverile, poiché il legno in questa fase è meno fragile, non esiste alcuna restrizione per l’applicazione dell’avvolgimento anche durante tutto il resto dell’anno. Il filo andrà rimosso prima che cominci a incidere la corteccia, ovviamente, trattandosi di una specie a crescita lenta, dovrà trascorrere una stagione vegetativa.
Alla ripresa vegetativa (marzo-aprile) concimare ogni 8-10 giorni abbinando il Concime Bonsan ad Azione Stimolante al Concime Liquido Organico Bonsan. Da aprile a settembre concimare ogni 8-10 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan oppure ogni 15-20 giorni con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro, evitando i mesi di luglio e agosto. Da settembre a febbraio utilizzare ogni 15-20 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.
Non si tratta di una specie particolarmente soggetta a malattie, occasionalmente però si possono verificare attacchi di afidi, cocciniglia, molto minacciosa per le radici, aleuroidi e ragnetto rosso. In presenza di queste patologie è bene intervenire con i comuni prodotti antiparassitari, utilizzando le dosi consigliate ed effettuando almeno tre trattamenti a distanza di dieci giorni uno dall’altro.