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Pinus pentaphylla

Sia per le varietà autoctone, sia per quelle di importazione, i Pini occupano il primo posto tra le specie più apprezzate come bonsai. Si tratta di una pianta molto longeva che ha dimostrato di poter vivere, coltivata come bonsai, per centinaia di anni. Per molti appassionati ha costituito sicuramente il primo approccio all’arte bonsai. Sono diversi gli stili indicati per i Pini: bunjin, eretto formale e informale, inclinato, semi-cascata e cascata. Il Pino pentaphylla è una conifera la cui peculiarità si accentuano invecchiando: la corteccia fessurandosi, diventa sempre più interessante, la vegetazione si arricchisce definendo splendidi palchi, gli aghi riuniti in ciuffi di cinque elementi assumono una colorazione sempre più verde azzurra, ecc. Grazie quindi alla tipica longevità, garantita anche dalla grande resistenza dei Pini nei confronti delle avversità climatiche e ambientali, esistono esemplari spettacolari che, soprattutto nella patria del bonsai, il Giappone, si tramandano di generazione in generazione, scrivendo una propria storia.

I Pini amano posizioni soleggiate e ben ventilate, pertanto è consigliabile lasciarli costantemente all’esterno. Tuttavia, nel caso in cui i vasi siano di dimensioni molto contenute, conviene proteggerli dal vento proveniente dal nord in inverno, per evitare che la zolla geli. In estate se non si ha la possibilità di annaffiare con costanza nei momenti adeguati, può essere utile proteggerli collocandoli sotto una rete ombreggiante durante il giorno e riportandoli all’esterno ogni sera, in modo che possano godere della rugiada notturna.

La regola comune dell’annaffio che indica di bagnare ogni qualvolta il terreno risulta asciutto al tatto, è ideale anche in questo caso, considerando però che nei periodi più caldi e in presenza di forte vento, bisogna intervenire con maggior frequenza. È consigliabile annaffiare regolarmente, ma in caso di brevi periodi di siccità questa specie riesce a sopravvivere senza troppe difficoltà. Se si lascia asciugare adeguatamente la terra tra un’annaffiatura e l’altra, il fogliame assume un aspetto più compatto. Dall’inizio dell’estate fino all’autunno non bisogna trascurare la nebulizzazione degli aghi a fine giornata. È bene inoltre tener presente che sia la mancanza, sia l’eccesso d’acqua possono creare gravi scompensi alla pianta.

Gli esemplari giovani si trapiantano circa ogni 3 anni, quelli più maturi ogni 5-7 anni. L’epoca più adatta è tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, quando le gemme sono gonfie, ma gli aghi non si sono ancora aperti. Dopo il rinvaso si bagna a fondo e si posiziona l’albero all’ombra, nebulizzando gli aghi due volte al giorno. Solo quando gli aghi saranno completamente aperti, si potrà abituare il Pino al sole. Il composto ideale è costituito da akadama e sabbia grossolana, che riesce a garantire un drenaggio ottimale.

La potatura dei rami o dell’apice si esegue esclusivamente in inverno, quando l’albero è in dormienza e la pressione della linfa è minima, altrimenti la ferita comincerà a gemere resina, anche se protetta con pasta cicatrizzante. È consigliabile potare, lasciando un moncone, applicare pasta cicatrizzante ed eliminare il moncone l’anno successivo. La potatura di mantenimento consiste nella sostituzione degli apici: si tagliano i germogli troppo lunghi, sostituendoli con altri laterali più corti. Allo stesso tempo si eliminano i germogli che crescono direttamente verso il basso, e quelli che crescono in tutte le altre posizioni inopportune. È bene tener presente che i Pini mostrano una forte tendenza alla crescita apicale e l’unico modo per contenere questo sviluppo verticale, è favorire quello orizzontale.

Per quanto riguarda le nuove crescite, quando i germogli si allungano a forma di candela, verso aprile-maggio, è bene pinzarli in modo da equilibrare il loro vigore di crescita. Cimando con decisione le candele più lunghe e forti e pinzando leggermente o addirittura evitando di applicare questa operazione su quelle più deboli, si conferisce equilibrio allo sviluppo dell’albero.

L’epoca più adatta per questa pratica è l’inverno. I Pini consentono una piegatura di rami e tronco, impensabili in altre specie, purché vengano prese le dovute precauzioni. Poiché la legna è molto flessibile, è bene usare filo di spessore maggiore, rispetto a quello che sarebbe adatto per altre specie con dimensioni simili; viceversa il ramo modellato tornerebbe in pochi minuti nella posizione iniziale. Dopo l’avvolgimento si pone l’albero all’ombra, nebulizzando la ramificazione con acqua, un paio di volte al giorno.

Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

Durante la stagione vegetativa i Pini possono subire attacchi da parte di parassiti, quali afidi e acari, che dovranno essere trattati immediatamente, utilizzando prodotti specifici. A scopo preventivo è utile nebulizzare la chioma in inverno, con del liquido jin, diluito in acqua (1:30).

Consigli su:
Collocazione

I Pini amano posizioni soleggiate e ben ventilate, pertanto è consigliabile lasciarli costantemente all’esterno. Tuttavia, nel caso in cui i vasi siano di dimensioni molto contenute, conviene proteggerli dal vento proveniente dal nord in inverno, per evitare che la zolla geli. In estate se non si ha la possibilità di annaffiare con costanza nei momenti adeguati, può essere utile proteggerli collocandoli sotto una rete ombreggiante durante il giorno e riportandoli all’esterno ogni sera, in modo che possano godere della rugiada notturna.

Annaffiatura

La regola comune dell’annaffio che indica di bagnare ogni qualvolta il terreno risulta asciutto al tatto, è ideale anche in questo caso, considerando però che nei periodi più caldi e in presenza di forte vento, bisogna intervenire con maggior frequenza. È consigliabile annaffiare regolarmente, ma in caso di brevi periodi di siccità questa specie riesce a sopravvivere senza troppe difficoltà. Se si lascia asciugare adeguatamente la terra tra un’annaffiatura e l’altra, il fogliame assume un aspetto più compatto. Dall’inizio dell’estate fino all’autunno non bisogna trascurare la nebulizzazione degli aghi a fine giornata. È bene inoltre tener presente che sia la mancanza, sia l’eccesso d’acqua possono creare gravi scompensi alla pianta.

Rinvaso

Gli esemplari giovani si trapiantano circa ogni 3 anni, quelli più maturi ogni 5-7 anni. L’epoca più adatta è tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, quando le gemme sono gonfie, ma gli aghi non si sono ancora aperti. Dopo il rinvaso si bagna a fondo e si posiziona l’albero all’ombra, nebulizzando gli aghi due volte al giorno. Solo quando gli aghi saranno completamente aperti, si potrà abituare il Pino al sole. Il composto ideale è costituito da akadama e sabbia grossolana, che riesce a garantire un drenaggio ottimale.

Potatura

La potatura dei rami o dell’apice si esegue esclusivamente in inverno, quando l’albero è in dormienza e la pressione della linfa è minima, altrimenti la ferita comincerà a gemere resina, anche se protetta con pasta cicatrizzante. È consigliabile potare, lasciando un moncone, applicare pasta cicatrizzante ed eliminare il moncone l’anno successivo. La potatura di mantenimento consiste nella sostituzione degli apici: si tagliano i germogli troppo lunghi, sostituendoli con altri laterali più corti. Allo stesso tempo si eliminano i germogli che crescono direttamente verso il basso, e quelli che crescono in tutte le altre posizioni inopportune. È bene tener presente che i Pini mostrano una forte tendenza alla crescita apicale e l’unico modo per contenere questo sviluppo verticale, è favorire quello orizzontale.

Pinzatura

Per quanto riguarda le nuove crescite, quando i germogli si allungano a forma di candela, verso aprile-maggio, è bene pinzarli in modo da equilibrare il loro vigore di crescita. Cimando con decisione le candele più lunghe e forti e pinzando leggermente o addirittura evitando di applicare questa operazione su quelle più deboli, si conferisce equilibrio allo sviluppo dell’albero.

Avvolgimento

L’epoca più adatta per questa pratica è l’inverno. I Pini consentono una piegatura di rami e tronco, impensabili in altre specie, purché vengano prese le dovute precauzioni. Poiché la legna è molto flessibile, è bene usare filo di spessore maggiore, rispetto a quello che sarebbe adatto per altre specie con dimensioni simili; viceversa il ramo modellato tornerebbe in pochi minuti nella posizione iniziale. Dopo l’avvolgimento si pone l’albero all’ombra, nebulizzando la ramificazione con acqua, un paio di volte al giorno.

Concimazione

Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

Cure

Durante la stagione vegetativa i Pini possono subire attacchi da parte di parassiti, quali afidi e acari, che dovranno essere trattati immediatamente, utilizzando prodotti specifici. A scopo preventivo è utile nebulizzare la chioma in inverno, con del liquido jin, diluito in acqua (1:30).

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Pinus Pentaphylla - Pino a cinque aghi - 130 cm Pinus Pentaphylla - Pino a cinque aghi - 130 cm 2
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Esemplare unico Stile: eretto informale Altezza senza vaso: 80 cm Tronco: 20 cm Nebari: 40 cm Vaso in grès non smaltato: 64 x 51 x H 18 cm Per spedizione via corriere o più informazioni contattateci
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359,09 €
Stile: eretto informale con radici esposte Shohin Altezza vaso escluso: 20,5 cm Tronco: 2 cm Nebari: 9 cm Vaso in grès smaltato: Ø 12,5 x H 5 cm
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Esemplare unico Altezza senza vaso: 48 cm Nebari: 26 cm Larghezza del tronco: 12 cm Vaso: 43,5 x 34,5 x H 12 cm
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Esemplare unico Altezza senza vaso: 60 cm Nebari: 15 cm Tronco: 7 cm Vaso: 40 x 30 x H 11,5 cm
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Altezza senza vaso: 20 cm Nebari: 9 cm Tronco: 3 cm Vaso: 15,5 x 12 x 6 cm
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